Per chi non lo sapesse, poche ore fa Alessandra Amoroso ha pubblicato le date e i luoghi in cui si svolgeranno i firma copie del suo nuovo cd. Da tempo i fan aspettavano un’occasione del genere per riabbracciare la loro Sandrina (e anche lei non nasconde l’emozione nel pensare che dopo due anni potrà rincontrare la sua cara “big family”e scatenarsi con lei !).
P. S. : Come mi disse un ragazzo , non si vede proprio che amo Sandrina … 😅😂
Vi lascio il video dell’annuncio delle date e il calendario dei firma copie :
Buonasera a tutti! Come va? Io sto preparando delle piccole sorprese, ma dovrete aspettare ancora un po’. Nel frattempo, riscaldo un po’ la tastiera del mio pc scrivendo un altro articolo riguardante l’oratorio. Sono aperte le iscrizioni per entrare a far parte del “Karisma Music”, il grande coro guidato dal mitico Roberto Scimé. Oltre alla messa domenicale, si ha la possibilità di fare tante altre esperienze, come esibirsi durante il concerto di Natale o sul palco dell’oratorio (o perché no, anche fuori da esso) in occasione delle varie serate organizzate durante tutto l’anno. Come ben sapete, canto nel coro da quando avevo 8 anni. Posso confermare che partecipare a questi eventi non permette soltanto di accrescere la propria passione per la musica, ma si tratta di una vera e propria crescita personale, che mira alla forgiatura del carattere. Quest’esperienza mi ha infatti aiutato ad aumentare l’autostima e la sicurezza in me stessa. Inoltre, far parte del coro vuol dire ambientarsi in oratorio. Di conseguenza si ha la possibilità di partecipare a ritiri e a campi per animatori. Grazie all’oratorio sono andata a Montagna Gebbia, Pedara, Camporeale, dove ho conosciuto nuovi ragazzi, ma anche il più recente Sinodo dei giovani prima a Roma e poi a Piazza Armerina. Quest’ultimo non è altro che un incontro organizzato dallo stesso Papa Francesco che ha voluto guardare negli occhi i giovani. Sì, proprio i giovani, il futuro di questa società che si é allontanata dalla Chiesa a causa dei suoi errori commessi nel tempo. Ma di questo voglio parlare in un altro articolo.
Quindi, in sostanza, quello che voglio dire è che vale veramente la pena spendere un po’ del proprio tempo in oratorio, un luogo in cui si ama e si riceve veramente tanto affetto.
Proprio qualche ora fa ho scritto un articolo sul nuovo cd di Alessandra Amoroso: 10 IO.
Poco fa Ale ha pubblicato due video in cui mostra i titoli delle nuove canzoni.
Eccoli qui:
A mio avviso, i titoli sono il concentrato delle canzoni; esprimono il loro vero significato. Quindi se partiamo con queste bombe di titoli, non posso non immaginare dei brani super fighi!
Ormai le vacanze estive sono finite (anche se c’è chi non vuole rassegnarsi e si concede un bagno al mare, chi invece va nei villaggi turistici per divertirsi e godersi gli ultimi giorni di un’estate ormai scemata).
Faccio un augurio a tutti gli studenti che sono dovuti tornare, purtroppo, in quell’inferno chiamato scuola; chi, invece, ha lasciato il liceo da un bel po’ e ha iniziato di nuovo a lavorare; chi, infine, come me ha dovuto sostenere i test d’ammissione alle diverse facoltà universitarie.
Insomma, si ricomincia da tutti i punti di vista, naturalmente anche quello musicale.
Nell’aria si può respirare la presenza di nuovi dischi, come quello a cui sta lavorando Alessandra Amoroso.
Come sappiamo, il suo ultimo cd è stato “Vivere a colori”, di cui sono state vendute 141.800 copie (certificato, dunque, “doppio platino” dalla FIMI, Federazione Industria Musicale Italiana).
Dopo l’uscita del suo nuovo CD (il 15 Gennaio 2016), la nostra Sandrina si è fatta sentire con due collaborazioni: “Piccole cose” del 20 Gennaio 2017 (con due tra i rapper più rinomati del momento, Fedez e J-Ax), e “Due destini”, uscita il 23 Maggio. Quest’ultima canzone non ha nulla di nuovo, anzi, si tratta del terzo singolo dell’album “La descrizione di un attimo” dei Tiromancino, datato 2000.
È stato deciso di riarrangiare questo brano e, di conseguenza, celebrare il 18esimo anniversario della sua uscita.
Ma, come ho già detto, in breve arriveranno delle novità.
Qualche giorno fa l’Amoroso ha pubblicato su instagram questa foto:
Ebbene si: la foto caricata precedentemente si trova stampata sia nel cd che nella copertina del disco (ritroviamo, infatti, la stessa immagine in uno dei quadri dietro Alessandra).
Copertina del cd “10 IO”
Voglio aprire una piccola parentesi: secondo me questo disco non sarà così distante dall’ultimo (la grafica della parola IO è la stessa della copertina del cd “Vivere a colori”).
Copertina del cd “Vivere a colori”.
Inoltre, sia dall’uscita del primo singolo del cd (“La stessa”), sia dal titolo (10 IO), fa presagire la presenza di canzoni fresche, dai colori vivaci, ma anche “amorosine” (romantiche, dolci, come la maggior parte delle sue canzoni).
Quindi attendiamo con ansia il 5 Ottobre per l’uscita del nuovo cd, ma anche (e soprattutto) nuovi firma copie ed incontri con questa artista e ragazza speci-Ale!
Buon pomeriggio! Probabilmente vi state chiedendo chi sia questo bambino.
È un bambino che ha qualcosa di speciale, un talento unico, che ancora oggi, dopo 9 anni dalla sua morte , lo fa ricordare come l’indiscusso re del pop.
Stiamo parlando del grande Michael Jackson, cantante, ballerino, nonché un vero e proprio animale da palcoscenico.
Ma oggi non voglio parlare di questo grande artista.
Allora perché sto scrivendo un articolo su di lui? Perché oggi è il suo sessantesimo compleanno.
Non voglio dilungarmi troppo ,anche perché si trovano tantissime notizie online, e credo sia inutile fare un “copia e incolla”.
Posso semplicemente scrivere un mio parere, seppur insignificante, sulla sua musica.
Non è il mio artista preferito, ma comunque mi capita di ascoltare qualche sua canzone.
Quando guardo i suoi video su YouTube ,resto a bocca aperta per quanta energia e talento sprigiona quest’uomo. Perché lo fa ancora oggi. Perché, come diceva Foscolo, i morti possono e devono restare nei nostri ricordi. Solo così possono continuare a vivere.
Concludo con un episodio che mi fa sorridere ogni volta che ci penso: un giorno mi è comparso “thriller” tra i tanti video di YouTube. Ho deciso di guardarlo con mia cugina di cinque anni, dato che lei non si spaventa degli zombie, anzi ,si diverte a guardare i film horror (io mi spavento e lei ride. … ). Ogni volta che viene a casa mia mi dice sempre di guardare il “video degli zombie” (ormai é diventato quasi un rito vederlo insieme) .
Vi lascio con una foto che secondo me mette in risalto la personalità forte ed energica di Michael.
Stavo scrivendo l’articolo sul “piccolo viaggio” che ho accennato nello scorso articolo, ma ho deciso di dedicare uno spazio del mio blog a due canzoni appena uscite : “La stessa”, di Alessandra Amoroso, e “Come le onde”, che vede un featuring tra i The Kolors e J-Ax . Ma andiamo per ordine.
Iniziamo dal pezzo più recente: La stessa, uscito precisamente il 12 Agosto, giorno del compleanno di Alessandra (link del video ufficiale: https://www.youtube.com/watch?v=iol7L98MksQ).
Questo brano segna il suo ritorno dopo quasi due anni di silenzio (tranne il singolo “Piccole cose” con Fedez e J-Ax il 20 Gennaio 2017).
L’ultimo cd di Alessandra, “Vivere a colori”, è uscito, infatti, il 15 gennaio 2016.
La stessa cantante salentina ha dichiarato che tiene molto a questo singolo, sia perché non voleva deludere i suoi fan che da tempo aspettano un nuovo cd, sia perché rappresenta quasi una rinascita (“Ragazza color autunno non sarò più”: è un verso della canzone che può riferirsi ad un periodo delicato che l’artista ha passato).
Ma parliamo del video. È ambientato a Burano, centro situato su una delle quattro isole della laguna di Venezia settentrionale. È la città più colorata d’Italia. Beh, non possiamo dar torto a coloro che hanno dato questa definizione: non per niente, il video mostra le mura delle case dipinte con colori accesi e diversi gli uni dagli altri. Probabilmente, la scelta della location può ricollegarsi al cd precedente (“Vivere a colori”) che può far presagire la voglia di restare, appunto, “la stessa”, come i suoi fan la conoscono, nonostante “cambia la giacca/la pelle e la destinazione”.
È un’esplosione di gioia (un po’ come in vivere a colori), ma secondo me la modalità è diversa: qui Alessandra sembra più matura, più consapevole di quello che vuole (probabilmente perché i due testi rappresentano due periodi diversi, uno più spensierato, uno più “adulto”).
Possiamo vederlo in tutta la prima strofa (Ridi, ridi come ridi tu , se ti va puoi restare però se piove ti prego accompagnami al mare, perché mi dà fastidio se c’è grigio da giorni e ricordare che dall’altra parte del mondo qualcuno guarda il sole), e nella seconda (L’amore si fa non lo s’impone, se ti va me lo insegni, però se ho voglia di uscire, lasciami fare, perché mi dà fastidio non muovere un passo e ricordare che dall’altra parte del mondo c’è chi toglie i tacchi per ballare).
Possiamo trovare questa maggiore “sicurezza” anche nell’espressione “ragazza color autunno non sarò più”, verso che fa parte di un “break” (se si può chiamare così), una sorta di pre-ritornello che si ripete durante la canzone con qualche piccola variazione (Ora che il vento ci spettina il cuore/ Ora che il mare riordina il cuore, dimmi che cos’altro ti sembra davvero importante, ora che cambio la giacca/la pelle e la destinazione ,ragazza colore autunno non sarò più!).
Poi troviamo il ritornello: “Tornerà la voglia di correre, vestiti così potremmo essere protagonisti di qualsiasi film, tornerò io, tornerai tu, torneranno le mode, le canzoni d’estate ,ma io sarò la stessa se ci sei tu).
È proprio quest’ultimo pezzo che mi fa riflettere. È come se si restasse uguali solo perché c’è quella persona, e non perché si vuole veramente. Forse questo verso è dedicato ai fan, che l’hanno fatta cambiare e migliorare. O forse è dedicato ad una persona speciale, al suo amore, Stefano Settepani.
Anche perché in un altro break c’è scritto: “Prenoterò il tuo buon umore e una camera con vista”.
Sicuramente, questa frase aveva un qualcosa di positivo, qualsiasi sia il suo significato. Certo è che la o le persone alla/e quale/i si rivolge deve/ono esserle molto cara/e.
Sottolineo che sono MIE supposizioni del tutto infondate. Non mi soffermo più di tanto, anche perché alla nostra Sandrina non piace molto parlare della sua vita PRIVATA (com’è giusto che sia), e a noi sta bene così.
Passiamo adesso al brano “Come le onde”. Come ho già anticipato, si tratta di una collaborazione dei the kolors con i rapper Fedez e J-Ax. Non è la prima volta che producono insieme un brano.Si ricorda infatti il brano “Assenzio”, che vede, oltre ai già citati, Levante come quinta artista del brano (https://www.youtube.com/watch?v=Lmwe6AzVOuA).Ma non voglio dilungarmi troppo. Concentriamoci sul nuovo brano.Si tratta di un pezzo fresco, estivo, potremmo definirlo un tormentone dell’estate 2018. Molti lo hanno definito anti-kolors, dato che loro stessi hanno affermato di volersi distinguere dalla massa per avere una propria identità; questo mixando la musica anni ’80 con gli effetti della musica moderna. Ma, come ha anche precisato Stash in una storia su instagram, il pezzo è mooolto “koloriano”: infatti, l’assolo iniziale con la chitarrina assomiglia proprio a quello di everytime, il celebre uohohohoh che li ha lanciati verso il successo.
Un accento diverso lo troviamo invece nel video, che vede come protagonisti dei “mini-kolors”: un mini-Stash, un mini-Alex e un mini-Daniele, ma anche un mini-J ax che si esibiscono in una grande piazza mentre il pubblico si scatena tra balli e schizzi d’acqua (tra i tanti partecipanti possiamo vedere anche la youtuber Sofia Dalle Rive).Ma perché non partecipare personalmente al video?Anche questo è stato motivato da Stash, che ha spiegato la loro decisione.Stash ha motivato il tutto dicendo che, lasciando spazio ai bambini, hanno voluto dare al video quella leggerezza e spontaneità tipiche dei bambini, che invece il testo, più “adulto”, non ha.Quindi la scelta dell’immagine fanciullesca potrebbe sembrare in contrasto con il significato della canzone che, invece, è molto maturo.Ma io vorrei aggiungere il mio parere a riguardo. Secondo me, questa scelta potrebbe essere vista con occhi più critici nei confronti di una società che, anche con l’aiuto dei social network e di google, fa crescere prima i bambini, molto spesso privandoli della spensieratezza che deve caratterizzare la loro formazione personale. In poche parole, il bambino sviluppa una maturità-immaturità, ovvero una maturità in certi aspetti (che ripeto non dovrebbero appartenere al bambino, ma certi argomenti dovrebbero essere trattati in età adolescenziale-adulta), ma un’immaturità nel relazionarsi con la realtà tangibile del mondo esterno.Molto spesso, infatti, la tecnologia isola il bambino e lo porta a vivere in un mondo fantastico che gli fa perdere anche il minimo contatto con la realtà. Fino a quando si è bambini si potrebbe giustificare, ma se questo continua nella fase pre-adolescenziale e, ancora più gravemente, in quella adolescenziale, il ragazzo rischia di avere seri problemi nell’integrazione. E quando parlo di integrazione non mi riferisco soltanto al mancato o stilizzato rapporto con la famiglia e a scuola, ma si riferisce anche ad un futuro mondo del lavoro.Forse la maggior parte di voi mi sta considerando la critica bacchettona di turno, ma parlo così da animatrice di ragazzini a cui ho sentito dire cose non consone alla loro età.Sarà per le cattive compagnie, ma sarà anche per l’utilizzo sbagliato della rete.Comunque sia, credo che certe volte c’è bisogno di soffermarsi su certi argomenti e riflettere affinché non si crei una società di uomini- robot, di zombie con i paraocchi, ma di uomini-umani, che sanno ancora amare e darsi agli altri.Vi lascio con il link di un video che mi ha fatto riflettere molto, con la speranza che faccia meditare anche voi:
Ho scelto questo titolo perché oggi trascriverò delle piccole interviste fatte ad alcune bambine frequentanti l’oratorio durante l’ultimo giorno di grest. Ho deciso di non parlare delle mie impressioni, bensì di lasciare la parola ai veri protagonisti: i ragazzi (e non solo …).
Mi è piaciuta la loro iniziale titubanza e timidezza, ma una volta rotto il ghiaccio, ho visto diverse bambine rincorrermi perché volevano essere intervistate, come se il mio blog fosse di fama mondiale. È anche questa la bellezza dei bambini: la loro ingenuità, spontaneità e fantasia. È quello che amo di più di loro, ed è per questo motivo che certe volte vorrei tornare bambina per ritrovare quella frizzantezza, quella luce negli occhi, quella voglia di vivere a colori. Per fregarmene dei giudizi della gente, per mostrarmi con le labbra sporche di gelato. Perché a quell’età non pensi a sembrare perfetta agli altri … non ne hai bisogno: la bellezza ce l’hai negli occhi e nel cuore, ce l’hai nel momento in cui pronunci delle frasi che lasciano tutti a bocca aperta, perché sorprendi tutti con la tua spontaneità.
Stash da piccolo (foto presa dal suo profilo instagram)
Ho deciso di trascrivere queste mini-interviste, ma spero che leggendole, immaginerete le espressioni di queste bambine. Io credo proprio che non dimenticherò facilmente i loro occhi, i loro sorrisi e le loro facce apparentemente timide mentre parlavano.
Iniziamo da Sara, appartenente alla squadra kame (colore rosso).
IO: “Quali sono le tue impressioni riguardanti il grest Yubi 2018?”
SARA: “E’ stato tutto bello. Ho trovato degli animatori bravi, che hanno saputo ascoltarmi quando avevo bisogno di un consiglio. Ho inoltre fatto subito amicizia con i miei compagni di squadra, ed ho consolidato i rapporti con le persone che già conoscevo. Quindi mi piacerebbe partecipare nuovamente il prossimo anno.”
Passiamo a Sofia (squadra Rui, colore verde).
IO: “Scegli un aggettivo per descrivere il Grest”.
SOFIA: “Divertente. C’erano moltissimi giochi ed attività.”
IO: “Qual è stato il gioco che ti è piaciuto di più?”
SOFIA: “Pallaguerra” (un po’ come tutti i ragazzi).
IO: “Che mi dici invece dell’attività che hai scelto?”
SOFIA: “Allora, io ho scelto l’attività canto perché mi piace cantare, e vorrei continuare quest’attività per migliorare sempre di più”.
IO: “Cosa ti è piaciuto di più dell’attività “canto”?
SOFIA: “Il tema scelto e le canzoni (“Vivere a colori” e “Prendi un’emozione”), che si collegavano, appunto, al tema delle emozioni”.
Continuiamo con Naomi (squadra Shiro, colore giallo).
IO: “Qual è stato il tuo gioco preferito?”
NAOMI: “Tre passi”.
IO: “Come si gioca?”
NAOMI: “Ci sono due squadre. Il ragazzo di una squadra viene bendato, la squadra avversaria, sparsa per tutto il campo, deve cercare di non farsi prendere dal ragazzo bendato. Ogni ragazzo può però fare solo tre passi: se dopo questi viene toccato dal ragazzo bendato (che può muoversi liberamente lungo tutto il campo), viene eliminato.”
IO: “Quale attività fai?”
NAOMI: “Teatro. Ho scelto proprio questa attività perché l’anno scorso ho visto dei ragazzi recitare in oratorio (durante la serata finale del grest), e volevo far divertire come avevano fatto loro precedentemente.”
GIULIA (kame): “E’ stata una bellissima esperienza. Secondo me il grest è perfetto così com’è. Per questo mi piacerebbe tornare l’anno prossimo. Frequento l’oratorio da sei anni: avevo due anni quando sono venuta qui per la prima volta. Tra l’altro, anche mia mamma frequentava l’oratorio,e mi ha battezzata qui. E’ un luogo che amo perché mi permette di fare nuove amicizie e di crescere”.
GINEVRA (kame): “Frequento l’oratorio da un anno. L’attività che ho fatto durante il grest è stata ballo”.
IO: “Ti piacerebbe cambiare attività?”
GINEVRA: “Non so. Probabilmente continuerò col ballo, ma nel frattempo mi piacerebbe imparare qualche strumento musicale.”
IO: “Un’impressione veloce sugli animatori”.
GINEVRA: “Bravi e simpatici”.
P.s: Ma quanti complimenti stiamo ricevendo noi animatori!!! 🤩😍
GAIA (Ichiro, colore arancione): “Ho sette anni e mezzo. Frequento l’oratorio da un anno. Mi è piaciuto tanto il grest, e spero che resterà sempre così. Ho fatto canto come attività, ma anche danza classica (fuori dall’oratorio). Qui, invece, ho iniziato il Savio Club.”
IO: “Quindi da grande ti piacerebbe diventare un’artista, per esempio una cantante o una ballerina?”
GAIA: “No, mi piacerebbe fare la maestra delle elementari. Mi piacciono molto i bambini”
IO: “Hai qualche sorella?”
GAIA: “Si, due sorelle più piccole. Una ha 2 anni, l’altra nove mesi”
LETIZIA (Shiro): “E’ il più migliore di tutti i Grest del mondo! 😂 Ho fatto nuove amicizie un po’ con tutti, nonostante alcuni bambini all’inizio un po’ “severi”. Faccio canto come attività al grest. Suono già uno strumento: la chitalla … ehm, scusate, la chitarra. Mi ha insegnato mio fratello, che ha 10 anni.
Mi piacerebbe continuare con il canto e imparare a ballare. Da grande voglio fare la parrucchiera o la cantante!”
BEATRICE (Ichiro): “Ho sette anni e mezzo. Vado al grest qui in oratorio da due anni. La mia attività durante il grest è stata quella del canto, ma il resto dell’anno vado al Savio Club (sempre in oratorio).
Il canto è la mia più grande passione. A casa canto sempre. Prendo inoltre lezioni private di pianoforte.
Da grande vorrei cantare e scrivere canzoni, insomma … fare la cantautrice!”.
P.s: Faccio i complimenti a questa bambina. Già a quest’età ha le idee molto chiare!
ALESSANDRA (Rui): “Quest’anno al grest ho fatto canto. Suono anche il flauto, anche se da grande mi piacerebbe imparare a suonare il pianoforte. Durante l’anno in oratorio faccio manipolazione (art attack)”.
IO: “Cosa preferisci tra canto e manipolazione?”
ALESSANDRA: “Manipolazione. Mi piace molto creare, disegnare. Infatti da grande vorrei fare la stilista di moda!”.
Adesso è il turno di Matilde (Ichiro), 10 anni e mezzo, e Ginevra (Kame), 7 anni e mezzo. Sono amiche per la pelle, nonostante la differenza di età.
GINEVRA: “L’anno scorso eravamo nella stessa squadra. Io non avevo molti amici. Ho visto lei e mi sono affezionata subito”.
IO: “Che attività fate?”
GINEVRA: “Io ballo”.
MATILDE: “Canto”
IO: “Quali attività fate durante l’anno?”
MATILDE: “Io al Savio Club faccio canto, ma anche ballo fuori dall’oratorio”.
GINEVRA: “Io ginnastica, però non in oratorio”.
IO: “Un aggettivo per definire la vostra passione”
GINEVRA: “Io credo di essere nata per fare la ginnasta, per muovermi, dato che a 5 anni ho fatto la ruota senza che qualcuno me lo insegnasse. E’ stata una passione nata da me, nessuno mi ha spinto ad intraprendere questa strada. All’inizio mia mamma non voleva, ma alla fine sono riuscita a convincerla”.
MATILDE: “Io invece ho iniziato a fare canto qui in oratorio, perché secondo me è la mia passione. Infatti quest’anno mi sono presa di coraggio ed ho iniziato a studiare canto professionalmente. E’ una cosa che mi parte da dentro, che non so spiegare”.
IO: “Secondo me questa è una cosa che accomuna un po’ tutti gli artisti. La musica è un’arte, ed è un qualcosa che va al di là di tutto, è pura magia. E’ un qualcosa che riesce a far superare le tue paure. Tu, per esempio all’inizio, eri molto timida. Adesso sei riuscita ad abbattere questo muro e a salire sul palco più tranquilla. A proposito, quando sei sul palco, cosa senti?”
MATILDE: “Quando inizio a cantare sento qualcosa che mi porta a non smettere più, perché mi rende felice!
Quando sono di fronte al pubblico, cerco sempre di dare il massimo, anche se certe volte mi sento un po’ insicura. Preferisco sicuramente emozionare il pubblico che essere perfetta nella voce, ma non trasmettere nulla alla gente”.
IO: “Qual è stata la prima canzone che hai cantato in oratorio?”
MATILDE: “Se ricordo bene L’isola che non c’è”.
Ringrazio tutti i bambini che mi hanno permesso di scrivere questo articolo, sono stati tutti fantastici!
Ma non è finita qui, perché ho intervistato anche un’altra persona, di qualche annetto più grande.
Si chiama Andrea, ed è stato inviato da Messina nel nostro Oratorio per completare una parte della sua formazione che lo porterà a diventare sacerdote.
Iniziamo subito.
ANDREA: “Il grest è una macchina complessa che deve essere curata costantemente per offrire un servizio migliore ai ragazzi. Bisogna mirare avanti per la loro crescita, anche perché l’importante è non stare mai fermi, ma sentirsi sempre in cammino.
Per quanto riguarda i ragazzi, da una parte ho trovato giovani all’inizio diffidenti (non si aprivano subito).
Nonostante fosse difficile capirli e gestire la situazione, sono stati coloro che mi hanno lasciato di più.
Una cosa importante in questi casi è quella di stimolare la loro crescita, di non mollare la presa subito, ma di star loro dietro. Lo so, è difficile, ma è questo quello che fa la differenza. È facile fare l’animatore con i ragazzi meno vivaci. Dobbiamo ricordarci che ci sono 520 cuori che pulsano, al di là della “simpatia” o “antipatia”, al di là di tutto.
Concentrandomi più sugli animatori, ci sono diversi livelli di responsabilità in base alla maturità individuale, questo è ovvio, ma in generale c’è buona stoffa”.
IO: “ C’è qualcosa di questa grande macchina come la chiami tu che avresti voluto cambiare?”
ANDREA: “Si. Una cosa che dovrebbe essere sistemata è l’organizzazione. È importante non preparare le cose all’ultimo minuto. Si deve dare l’impressione di improvvisare, ma si deve sempre avere tutto sotto controllo. Perché i ragazzi se ne accorgono. E poi, se le cose vengono fatte all’ultimo momento, non puoi metterci tutto te stesso. Perché non sai bene quello che stai per fare.
Infine, credo che si debbano dare più possibilità ai ragazzi nell’esprimere i loro talenti. Da questo punto di vista, l’oratorio intero dovrebbe muoversi di più per far crescere i giovani maggiormente”.
Giorno 25 luglio si è concluso il GR. EST. “Yubi 2018” organizzato presso l’Oratorio Salesiano di Gela.
Come avevo già detto nel mio primo articolo (“INIZIO’ TUTTO”), l’oratorio è stato il luogo in cui ho preso coscienza della mia passione per la musica e che ha forgiato il mio carattere. Questo anche grazie al gr.est. (gruppo estate). Si tratta cioè di una “versione estiva” dell’oratorio dedicata ai ragazzi.
Qui ho avuto la possibilità di mettermi alla prova come animatrice, nonché come educatrice dei bambini… un compito mooolto arduo, che mette a rischio la tua sanità mentale. A parte gli scherzi, come ogni cosa, ci sono i lati positivi e negativi e, nonostante tutto, fare l’animatrice è veramente un’esperienza che ti aiuta tantissimo nella tua crescita personale.
Nel caso dell’oratorio salesiano di Gela, possono partecipare al grest i ragazzi che vanno dai 7 ai 15 anni, divisi in tre fasce: piccoli (7-9 anni), medi (10-12 anni), grandi (13-15 anni), divisi a loro volta in quattro squadre: Kame (colore rosso), Rui (verde), Ichiro (arancione), Shiro (giallo).
Ogni gr.est si basa su una storia: quest’anno il grest yubi racconta l’avventura di due giovani, Ichiro e Rui, appartenenti a due villaggi, Meyo e Sonkei, un tempo alleati. Ai due ragazzi è stato consegnato un mandato di Giada, grazie al quale Ichiro ha ricevuto lo scrigno della luce, mentre Rui ha ricevuto il pennello della parola.
Nonostante le prime inimicizie, i due hanno deciso di collaborare per catturare le quattro luci che avrebbero sconfitto lo spirito della paura, regnante sovrano a causa dell’astio tra le due popolazioni.
Ogni luce che Ichiro catturava con il suo scrigno grazie al pennello di Rui che scriveva il nome della luce e l’avvicinava a loro veniva custodita in un palazzo, il cui custode era Shiro, guida e consigliere dei due giovani. Altra figura importante è stata Tori, un pollo che è riuscito a combattere le sue paure interiori, salvando addirittura Ichiro e Rui dalle grinfie della paura.
Questa storia è stata utilizzata per insegnare ai ragazzi qualcosa che va oltre i giochi, qualcosa di cui potranno fare tesoro ed utilizzare nella vita di tutti i giorni. Anche perché, loro sono gli adulti del domani, e noi animatori abbiamo il dovere di fare del nostro meglio (nonostante tutto) per cercare di trasmettere a questi ragazzi dei grandi valori (che, come ho detto, non sono illusioni, ma possono essere applicate nella società… dobbiamo crederci solo un po’ di più. Se solo ci provassimo, probabilmente il mondo non sarebbe così male… ). Quindi l’oratorio ha il compito di formare i giovani. Questo grazie alle formazione, attività svolta durante il grest una volta a settimana, in cui si fanno visionare degli episodi della storia, si sceglie una parola chiave e si discute su di essa. Una tra quelle che mi hanno colpito di più è stata quella del “coraggio”. Per la buona riuscita della formazione, gli animatori hanno preparato un percorso ad ostacoli. Dopo aver sistemato i bambini a coppie, è stato spiegato il gioco: ogni coppia doveva avere un bambino bendato che doveva superare glj ostacoli secondo le indicazioni dettate dal suo compagno. È stato bello vedere i bambini divertirsi, ma nello stesso tempo mettersi alla prova e fidarsi del proprio compagno (e non è facile).
Ma il grest non è fatto solo di formazione. Come ho detto prima, ci sono i giochi (pallaguerra, lo scalpo, bandierina a 4, tiro alla fune, ecc… ), che vengono alternati la mattina e il pomeriggio con le attività. Quest’ultime mirano a spronare i bambini a fare qualcosa che potrà col tempo diventare non solouna passione, ma anche un vero e proprio hobby: calcio, pallavolo, basket, canto, ballo,zumba, laboratorio di moda, art attack, ping pong, ecc… (vi parlerò meglio dei giochi e delle attività in un altro articolo… Ci saranno delle piccole grandi sorprese, quindi stay tuned!).
Io ho avuto la possibilità di gestire insieme ad altri animatori l’attività canto (anche qui la musica mi ha attratta). È stato stupendo vedere, durante la serata finale, i bambini che cantavano emozionati le canzoni che avevamo provato un miliardo di volte… anch’io mi sono emozionata molto nel vederli, mi ha portata un po’ indietro nel tempo. E poi, nonostante tutto, i bambini sono dolci, spontanei, VERI… qualche volta dovremmo prendere esempio da loro, invece di stare sempre a sentenziare sulla loro spontaneità.
Comunque, non voglio dilungarmi troppo, non voglio annoiarvi. Dico l’ultima cosa: quest’anno ho trovato alcuni bambini non facili da gestire, ma anche questo mi ha aiutata a crescere. Nonostante la mia squadra (Kame) non abbia vinto, sono felice lo stesso, perché farò tesoro di quest’esperienza. Spero che potrò mettere in atto gli insegnamenti ricevuti in questo mese di grest, e che l’anno prossimo (se avrò la possibilità, dato che andrò all’Università), farò ancora meglio.
Vi lascio con delle foto scattate durante il grest.
Oggi voglio dedicare questo post ad una bellissima iniziativa organizzata da un’insegnante della scuola primaria, nonché una tra le persone che mi hanno aiutato nella mia crescita formativa in oratorio: Milena Pizzo. Infatti, oltre ad essere una bravissima educatrice in campo musicale, è anche una persona di cuore, che, nonostante i suoi mille impegni, riesce sempre a trovare un po’ di tempo da dedicare ai giovani in oratorio (e non solo). Infatti, trova anche il tempo per mandare avanti il sogno di una bambina: la scrittura. Ama infatti tantissimo inventare delle bellissime storie. Allora la maestra Milena ha deciso di coinvolgere tutta la classe e di pubblicare dei video su youtube in cui Mariachiara, insieme ai suoi compagnetti, racconta delle storie inventate totalmente da lei!
Non aggiungo più nulla. Vi lascio il link della presentazione del progetto, a cui sono collegati i diversi video contenuti nel canale “La fatina del sorriso”!
Forse vi starete chiedendo chi è questo bel giovanotto nella foto. Ecco svelato: è (stato) uno tra i più grandi artisti (ma di quelli veri) della musica napoletana e italiana: Pino Daniele.
Scrivo proprio stasera quest’articolo in occasione del concerto-tributo “Pino è”, in onda su Rai 1, il cui ricavato andrà all’associazione “Pino Daniele Trust Onlus”, insieme all’Associazione Oncologia Pediatrica e Neuroblastoma e Save the Children.
Al concerto partecipano i cosiddetti “Amici di Pino”: tra i cantanti, ritroviamo Alessandra Amoroso, Biagio Antonacci (con il quale duettò nella loro canzone “One day”), Enzo Avitabile, Claudio Baglioni, Mario Biondi, Francesco De Gregori, Tullio De Piscopo, Elisa, Emma, Tony Esposito, Giorgia, J-Ax, Jovanotti, Fiorella Mannoia, Gianna Nannini, Eros Ramazzotti, Ron, Tiromancino, Giuliano Sangiorgi, James Senese, Antonello Venditti, Gigi De Rienzo, Rosario Jermano, Agostino Marangolo, Ernesto Vitolo, Loredana Bertè, Clementino, Teresa De Sio, Enzo Gragnaniello, Irene Grandi, Il Volo, Marcus Miller, NCCP – Nuova Compagnia Di Canto Popolare, Raiz, Massimo Ranieri, Red Canzian, Francesco Renga, Paola Turci, Ornella Vanoni.
Tra gli attori e i personaggi dello spettacolo abbiamo, invece, Alessandro Siani, Giorgio Panariello, Pier Francesco Favino, Enrico Brignano, Edoardo Leo, Vincenzo Salemme, Marco Giallini, Marco D’Amore, Salvatore Esposito, Mariangela D’Abbraccio, Enzo Decaro e tanti altri ancora.
Vi lascio qui le foto di alcuni artisti precedentemente nominati.
Pino Daniele ed Avitabile
Pino Daniele e J-Ax
Alessandra Amoroso, Pino Daniele ed Emma Marrone
Pino Daniele e Biagio Antonacci
Pino Daniele e Francesco De Gregori
Jovanotti, Pino Daniele ed Eros Ramazzotti
Pino Daniele e Giorgia
Pino Daniele e Jovanotti
Pino Daniele e Roberto Murolo
Pino Daniele e Fiorella Mannoia
Pino Daniele e Laura Pausini
Pino Daniele ed Elisa
Pino Daniele e Mario Biondi
Pino Daniele ed Antonello Venditti
Pino Daniele e Claudio Baglioni
Pino Daniele e Tullio de Piscopo
Pino Daniele ed Irene Grandi
Pino Daniele e Massimo Ranieri
Pino Daniele e Francesco Renga all’Arena di Verona il 1 settembre 2014. ANSA
Pino Daniele e Giuliano Sangiorgi
Non voglio parlare della storia di Pino Daniele, perché sarebbe troppo riduttivo. E’ stato di un’immensità assurda e lo sarà per moltissimo tempo ancora.
Dico solo una cosa: grazie ad alcune cover fatte dai Kolors ad Amici 14, ho avuto la possibilità di conoscere (purtroppo tardi) il tuo talento indescrivibile. È stato proprio da quando Stash ha cantato “A me me piace o blues” (https://www.youtube.com/watch?v=JuQ4WqD_6tU) e “Napul’è” (https://www.dailymotion.com/video/x3hzldz) che ho iniziato ad ascoltare le sue canzoni. Mi sarebbe piaciuto andare ad un suo concerto.
Potrà sembrare una cosa stupida, ma certe volte mi capita di immaginare di viaggiare nel tempo e di incontrare i grandi del passato.
Per esempio, mi piacerebbe chiedere a Dante Alighieri se era sotto l’effetto di sostanze stupefacenti quando scrisse La Divina Commedia (ovviamente scherzo); mi piacerebbe dire a Leopardi e Svevo che le loro opere sono state stampate su tutti i libri scolastici, e che quindi hanno avuto il successo tanto sperato.
Vorrei parlare con Pino Daniele per farmi raccontare tutta la sua vita, i sacrifici fatti per la musica, i suoi fallimenti, i suoi successi, e magari, chiedergli di cantare una canzone, tanto per sentire la sua voce “dal vivo” (sicuramente avrei i brividi).